Vi scrivevo….


Vi scrivevo alcuni giorni fa che
i piccoli pellegrini crescevano. E continuano
a crescere.
Qualcuno mi chiede di cosa riempio io la mia
preghiera quando cammino pregando,
a testa bassa, senza mai alzare gli occhi
per guardarmi intorno, o quando metto il turbo
per tornare in chiesa, a Casalina, in tempo
per la messa delle quattro. Facile a dirsi.
Il nostro è un pellegrinaggio. Pellegrinaggio
Come viaggio lungo disagiato, pericoloso
anche, e a piedi per lo più:
1. per chiedere una grazia;
2. come voto per grazia ricevuta;
3. per fare penitenza per uno o più peccati che
più degli altri ci stanno sulla coscienza.
Io per me ho adottato questa strategia:
ringraziare per tutto il bene ricevuto. Tanto!
Chiedere l’unica grazia di invecchiar bene
e di morire meglio nella sua santa Grazia.
Chiedere perdono per un peccato al giorno,
non per “quel tipo” di peccato, ma proprio
per “quel” peccato lì, “quel” giorno… quello!
Quella parola, quel gesto, quel favore negato,
quel pensiero cattivo, quella bestemmia,
quella cattiva azione, quello scandalo dato…
a occhio e croce una decina d’anni
potrebbero bastarmi per far pari.
Poi, alla fine, varcata l’ultima Porta Santa,
una confessione sincera a Dio dei miei peccati
mi otterrà, finalmente, col perdono, la pace e
la vera indulgenza dell’Anno Santo.
Don Antonio

foto di Parrocchia San Girolamo di Casalina.