Sabato 27 Agosto 2016 – La buonanotte di don Antonio


27 agosto, festa di Santa Monica, madre di Sant’Agostino;
28 Agosto festa di Sant’Agostino, figlio di Santa Monica.
Questi i due santi di cui vi parlerò stasera.
Monica, una donna di Tagaste, città algerina, moglie d’un marito collerico, dissoluto. Da quel matrimonio nacque Agostino, uno dei sommi geni dell’umanità. Agostino stesso ci racconta la sua dissoluta giovinezza che lo rese giovanissimo padre di un figlio, Adeodato che morì non ancora ventenne.
Agostino s’era prefisso di diventare il più grande retore romano, e il suo ideale era quello di riuscire a dimostrare che una cosa totalmente falsa, in virtù della sua parola, potesse essere creduta vera da tutti.
Spinto dall’ambizione, Agostino decise di tentare le sue carte prima a Roma, poi a Milano, che ormai aveva un ruolo politico più importante di Roma. La Madre non accettò la separazione e lo seguì prima a Roma, poi a Milano, pregando senza sosta per la sua conversione. Questa avvenne a Milano dove Agostino fu battezzato da Ambrogio.
Ricevuto il battesimo, decise di tornare in Africa ma, a Ostia, Monica morì dopo una breve malattia.
Lo stesso Agostino ci racconta la sua morte in una pagina mirabile delle sue Confessioni, un testo fra i capolavori assoluti della letteratura mondiale.
Monica rimane un modello per ogni vera madre cristiana: indifferente alla carriera del figlio, ella ne voleva solo la conversione e un vita santa. E fu esaudita.
Colpisce la somiglianza di Monica con la vedova di Naìn: la prima piangeva il figlio morto spiritualmente, la seconda un ragazzo morto fisicamente. Gesù ha risuscitato l’uno e l’altro e tutti due “cominciarono a parlare”. Ma del fanciullo di Naìn noi non sappiamo più niente; di Agostino il mondo non è ancora stanco di meditare le sue parole. A gloria di Dio e della sua Chiesa.
Al figlio e alla Madre chiedo stanotte di benedirci tutti.
Don Antonio