Sabato 24 Dicembre 2016 – Il buon Natale di don Antonio


E finalmente ci siamo. Tutto è pronto per il grande evento. Maria e Giuseppe hanno concluso il loro cammino di avvicinamento al luogo fissato dalla Provvidenza per il parto di Maria e per la nascita di Gesù. I poeti, (su tutti S. Alfonso Maria de Liguori) descrivono con occhi sognanti di bambini la realtà mistica di quella notte, santissima su tutte. L’universo sembrò fermarsi, attonito e ansioso, davanti a ciò che stava avvenendo o che era appena avvenuto. Le parole di Isaia profeta hanno tracciato la strada sia ai pastori, sia ai Magi, sia a tutti quelli che avrebbero creduto nel neonato Messia.
Potremmo certo indugiare su questo aspetto così commovente ed emozionante dell’attimo prima, dell’attimo stesso, e dell’attimo dopo. Tre attimi: un niente nella storia del mondo, un attimo eterno nella storia della salvezza. Tra poco noi saremo lì a commemorare quell’attimo. Commemorare? Sarebbe ben poco. A noi ricordare non basta, vogliamo “vivere” quel momento facendolo nostro, calandoci in esso, immedesimandoci nei protagonisti: facendoci noi stessi angeli e pastori, spettatori e protagonisti del grande mistero. E chi domani mattina, svegliandosi, non ripenserà a ciò che ha visto e vissuto stanotte, dovrà concludere, necessariamente, che o lui va a sapere dov’era con la testa, o chi celebrava non aveva saputo né capirlo bene lui stesso il mistero, né farlo capire a chi era lì per prendervi parte. Betlem significa, in ebraico “città del pane”. Un pane da prendere, da spezzare, da spartire perché ognuno ne abbia il suo pezzo, e nessuno sia strasazio e nessuno abbia più fame. Anche questo infatti è il Natale di Gesù e noi è così che vogliamo viverlo. Con questo desiderio e questo augurio vi lascio il mio Buon Natale più sincero e sentito, invocando su voi tutti la benedizione di Dio.
Don AntoniO
P.S. Queste righe usciranno anche su facebook, per i più lontani.