Più volte, in questi giorni,……..


Più volte, in questi giorni, anzi settimane, anzi mesi della lunga e pesante malattia che mi ha colpito a tradimento (eh, sì!, a tradimento!; se no, come lo chiamereste voi un tumore del fumatore nel polmone di uno che non ha mai fumato? Che se lasciava al fumo di tabacco di passare dalla gola al naso per direttissima (come rimedio contro l’allergia del polline), non l’ha mai lasciato arrivare nemmeno una sola volta a uno solo dei suoi polmoni?
E allora mi veniva fatto di chiedermi: perché proprio a me e proprio al polmone?
Naturalmente non ho saputo trovare una risposta, né mi aspettavo che altri me la dessero. Anche se probabilmente una risposta c’è, ma che a me non serve.
E allora mi sono accontentato di dire, come sempre in questi casi: “Tu lo sai Signore, e a me basta questo. La tua, non la mia volontà, sia fatta”.
Ora forse incomincio a vedere una via d’uscita, e presto, spero di tornare a celebrare Messa: in parrocchia prima, poi al Santuario.
Per ora devo limitarmi a scendere la mattina alle 7, a salutare i pellegrini che vanno a mantenere la loro promessa, lasciando me a rimpiangere la mia. Sarà un bel giorno quello in cui risalirò l’altare per celebrare Messa. E sarà una Messa per tutti. Ne ho da recuperare! Ora poi dopo cena, seduto in giardino a prendere il fresco, continuerò a dire con Francesco d’Assisi: “laudato sii, mi’ Signore, per tutte le tue creature”.
E la vita mi apparrà ancora bella, e io troppo piccolo per essa. Nella speranza che mi accetti come sono: vecchietto, malaticcio e “scorfano”, come mi diceva mio padre, quando facevo capricci da ragazzo (lo scorfano è un pesce della famiglia degli scorpenidi – scorpioni – ed è sinonimo di brutto).
In attesa che si alzi il sole della mia nuova prima messa.
Don Antonio che vi benedice.