Parole del Salmo 4:


Parole del Salmo 4: parole di un uomo di fede
nel momento dell’angoscia, del dubbio,
forse della paura:
«Quando t’invoco, rispondimi, Dio mia giustizia! Nell’angoscia mi hai dato sollievo; pietà di me, ascolta la mia preghiera…In pace mi corico e subito mi addormento, perché tu solo, Signore, sereno mi fai riposare (Sal 4,2.9).
È questa la forza dell’amore: quella di darti conforto e speranza anche quando ti sembra che non c’è più niente da sperare.
Sì, ma se poi non ti salva a che serve?
Certo che serve! Sei mai stato gravemente malato in ospedale? E da solo, di notte, senza luce, senza nessuno che venisse a umettarti le labbra, secche come una scorza di pino? Ad aggiustarti i cuscini, ché non ti si spezzino i reni? Che ti inviti a pregare un’Ave Maria, ché la Madonna t’aiuti? Che ti accompagni in bagno, se l’infermiere sgarbato non si fa vedere? Che ti imbocchi, se non puoi mangiare da solo?
Certo tutto questo non t’aiuterà a sconfiggere Il tumore che ti consuma, il dolore che ti strazia la schiena, il mal di testa che ti fa impazzire.
No, non t’aiuterà. Ma chi potrà mai dire, che avere o non avere al capezzale una persona cara che t’aiuti a fare tutto questo e che ti stringa la mano di quando in quando come a dirti “coraggio!”, sia la stessa identica cosa? Vero è che morire è sempre morire. Ma anche per morire c’è modo e modo.
Cos’è per me, malato, credere in Dio? È sapere che lo avrò sempre vicino. Che non sarò mai solo. Vi pare poco? A me basta, oggi, per vivere, domani per morire, quando mi chiamerà e gli risponderò: “presente!”.
E che Dio ci benedica. Don Antonio