“Oggi so tant’allegre, che quasi quasi me mettesse a chiagnere”


“Oggi so tant’allegre, che quasi quasi me mettesse a chiagnere” cantavano un tempo i napoletani aprendo le finestre e contemplando il sole risplendere sul loro magnifico golfo,
Oggi invece da noi piove, e di cantare non ho voglia alcuna.
Allora ho chiesto aiuto a Friederiche Nietzsche, un filosofo che ai cristiani non le ha mai mandate a dire.
E lui, per ringraziarmi dell’insolito onore, mi ha offerto proprio ciò che cercavo: una bella massima su cui riflettere un po’. Questa:

“Oggi contro il cristianesimo decide il nostro gusto, non le nostre ragioni.” (La gaia scienza).

L’ho ringraziato e me ne sono andato. Una gratitudine sincera la mia, perché ci rende una verità che mi è cara: se gli uomini abbandonano la religione, non è per le troppo ardue verità di fede, (di cui a nessuno interessa nulla), ma perché la parola di Gesù, già tanto esigente di suo, in bocca a certi preti, vescovi e papi, è diventata intollerabile per tutti. Niente era più permesso, tutto era proibito. Benigni, il monellaccio che con la sua simpatia può dire ciò che vuole, l’ha cantata direttamente anche al papa.
Oggi però tempi clima umore e tutto è cambiato. Le stornellate di Gabriella Ferri ce ne han data l’esatta temperatura: “Noi volemo canta’ sempre, divertisse a tutte l’ore, noi volemo solo ride: beve er vino e fa’ l’amore”.
Qualcuno forse dirà: “perché? Non ha ragione?”. Forse sì, finché non si apre la finestra e non si guarda fuori. E allora si vedrà che quello che si vede nel mondo, ti lascia ben poca voglia “de cantà”.
Non sarà meglio allora rimboccarci le maniche e sporcarci le mani e aprire il cuore alla misericordia? Toh! Ma non è quello che ci ricorda sempre Francesco? Che Cristo abbia ancora una volta ragione?
Allora che vi benedica!
Don Antonio