Lunedì 14 Novembre 2016 -La buonanotte di don Antonio


La leggenda del santo bevitore (1939) di Joseph Roth, scrittore austriaco racconta le vicende di un alcolizzato, Andreas, nel quale l’autore dipinge un po’ sé stesso.
Andreas, ha ucciso il marito della sua amante ed è fuggito a Parigi e ora vive sotto i ponti della Senna e fa la vita di tutti i clochard. Non ha mai un soldo. Una sera, gli si avvicina uno sconosciuto che, avendo letto la storia di Santa Teresina, vuol cambiare vita e gli dà 200 franchi. Andreas si impegna a lasciarli la domenica sotto la statua di Santa Teresina. Ma all’appuntamento Andreas non ci sarà e questo si ripeterà più volte. Non per mancanza di soldi, ma perché trovava sempre il modo di non poter rispettare il suo impegno.
Intanto i soldi ridavano forza ai vecchi vizi: donne e alcol su tutti. Ritrova un’ex amante, con cui passa la notte in un albergo. Ma al mattina la vede “pallida, gonfia, e con il respiro pesante, dormiva il sonno mattutino delle donne che invecchiano”. A quella vista non regge: si veste e se ne va di soppiatto. Compra un portafoglio usato e ci trova dentro 1000 franchi, ma se li fa rubare da un amico. Un vecchio compagno di scuola arricchito lo riveste da capo a piedi. Ne approfitta per concedersi un’avventura galante con una ballerina di casinò, che mentre lui dorme, gli sfila gran parte dei suoi soldi.”Ho pagato il mio piacere” dice impassibile. La sera successiva, ricompare l’uomo dei primi 200 franchi, che gliene da’ altri 200. Finalmente la domenica successiva Andreas, riesce a recarsi in chiesa per deporre i soldi ai piedi dell’immagine di Santa Teresina. Qui però si sente male e muore serenamente. “Voglia Dio concedere a tutti noi bevitori, una morte tanto lieve e bella”.
Vi è piaciuta? Io la trovo incantevole: nessuno è perduto se un santo pregherà per noi. Che Dio vi benedica.
Don Antonio