LA LAMPADA


In un angolo buio
della chiesa vuota
sto senza una luce
che illumini il mio volto…
la sera è scesa
tutto avviluppando
nell’ombra fredda
della notte illune.
Solo,
all’altare,
brilla il lume fioco d’una lampada ad olio.
Silenziosa,
tenacemente,
succhia a goccia a goccia,
dallo scarso licore
l’ultima luce;
nel buio denso
saturo
del tempio
sto col volto sepolto nelle mani…
Forse
s’io fossi come quella lampada…
dà poca luce attorno,
diffonde poco calore,
pure presso a un altare tutta si consuma.
Davanti a Te ardere,
o Dio, come una fiamma rossa.
E quando
spenta
non resterà che una sudicia coppa affumicata
poca la luce
poco il calore
sparsi all’intorno…
inutile, la coppa giacerà sulla terra,
infranta:
ma sui cocci sparsi
non una goccia seccherà,
non una andrà a imputridire…
in terra.

Voi sapete già di chi parlo.
Pregate dunque per me, perché tutto s’avveri,
come s’è scritto.
Don Antonio