Il Signore è il mio pastore:


Sal 23
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia,
mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò nella casa del Signore
per lunghissimi giorni.
Ancora un salmo, stasera. siamo in
quaresima. Rileggiamoli spesso
nella giornata. Ci farà bene. E poi son tutti
salmi improntati alla gioia, alla fiducia in Dio,
alla speranza. Chi viaggia oggi in autostrada
non può capire l’angoscia di quelle
“valli oscure”, spesso chiamate
“valli dell’inferno”: tutta l’oscurità del bosco,
la fatica, i pericoli, l’angoscia di un percorso
dove ogni albero, ogni curva, ogni roccia
potevano nascondere l’agguato, la rapina,
la morte.
Lo capiamo solo quando una minaccia,
un pericolo, una diagnosi ci sbattano
in faccia brutalmente la verità: oggi ci sei,
domani non lo sai, dopodomani certamente
non più!
Allora si riscoprono gli antichi armamentari
della fede: ceri, novene, tredicine, voti,
promesse. Ma non l’odore della cera che arde
piace a Dio, ma la fiamma della fede
nelle parole di Gesù che ognuno
di noi dovrebbe saper far sue:
“non la mia, ma la tua volontà sia fatta”.
Le diciamo ogni giorno, 5 secondi, nel Padre
Nostro:poi per 24 ore non ci pensiamo più.
Perdonaci Signore. Don Antonio