Giovedì 20 Ottobre 2016 – La buonanotte di don Antonio


I vespri di stasera ci han fatto pregare con il bellissimo salmo 31, di cui vi riporterò qui i primi cinque versetti:
«Beato l’uomo a cui è tolta la colpa e coperto il peccato.
Beato l’uomo a cui Dio non imputa il delitto e nel cui spirito non è inganno. Tacevo e si logoravano le mie ossa, mentre ruggivo tutto il giorno.
Giorno e notte pesava su di me la tua mano; come nell’arsura estiva si inaridiva il mio vigore.
Ti ho fatto conoscere il mio peccato, non ti ho nascosto la mia colpa.
Ho detto: “Confesserò al Signore le mie iniquità”, e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato».
Non ho saputo resistergli: non è quello che abbiamo vissuto in tutti questi giorni di giubileo, camminando e pregando, confessando a Dio i nostri peccati, in riparazione di quelli abbiamo (alcuni di voi più di me) macinato decine e centinaia di chilometri durante tutti questi dieci mesi di mini pellegrinaggi giornalieri, più quello di Roma?
E mentre lo recitavo mi dicevo quale immensa fortuna hanno i cristiani “veri” nel poter credere in un Dio d’amore e di misericordia.
E mi dicevo anche quale immensa responsabilità abbiamo noi cristiani quando sviliamo tanto la nostra fede, da renderla ridicola e perfino odiosa a tanta gente di buona volontà, che non riesce a mettere insieme la bellezza delle nostre parole e le orribili bestemmie che vomitiamo, e con le stragi che abbiamo perpetrato nei due millenni della nostra storia.
Sarà mai possibile ricominciare tutto d’accapo?
Sarà ancora valida la promessa di Dio con cui assicurava che si sarebbe suscitato un nuovo Israele, ripartendo da un piccolo resto, scelto fra il meglio dell’antico Israele?
E mi dicevo quanto sarebbe bello se noi di Casalina ne facessimo parte. Non dico che sarà: ma se lo fosse!
Con questo vi benedico. Con la speranza che qualcuno lo sogni.
Don Antonio