Domani, a Casalina, festa dell’AVIS…………


Domani, a Casalina, festa dell’AVIS, con omaggio alla Lapide dei Caduti delle nostre due ultime guerre.
Se sarà possibile, vorrei rendere un omaggio inedito e personale ai nostri Caduti.
Io però qui, stasera, io vi scriverò qualcosa a ruota, anzi a tastiera libera. Cioè, dirò ciò che vorrò.
E ciò che voglio dire a chi mi legge, è che niente nel corpo umano è più sacro del sangue, non tanto per ciò che esso rappresenta per la vita del nostro corpo, ma soprattutto per gli enormi valori simbolici con i quali quel fluido – più o meno rosso, secondo che sia di arteria o di vena – possono parlare alla nostra mente e al nostro cuore, esaltando al tempo stesso i nostri sentimenti più profondi. Qualche esempio?
Io per te darei tutto il mio sangue;
tu sei sangue del mio sangue;
mi va il sangue alla testa;
berrei il tuo sangue, se potessi;
ti caverei il sangue goccia a goccia;
vorrei graffiarti a sangue;
quel giorno il Piave si tinse di rosso (sangue)…
Odio e amore, tenerezza e vendetta, dono supremo e supremo oltraggio inflitto al nemico ucciso…
E infine il Sangue dei sangui, il più santo,
il più prezioso, il più venerato, invocato, amato…
e il più detestato, quello che gli venne cavato
goccia a goccia dai flagelli e dalla corona di spine prima e dai chiodi sulla croce poi.
Parlo del sangue di Cristo, primizia assoluta di ogni sangue versato… versato il suo liberamente per coloro che lo stavano dissanguando.
A quel Sangue stasera vi raccomando. Tutti.
E raccomando anche me, che della virtù di quel Sangue ho più bisogno di tutti.
Don Antonio