Buona Fortuna Vecchia Cara Inghilterra!


Nessun dorma! Nessun Dorma!

E penso che ben pochi, stanotte, avranno dormito sonni tranquilli,  a Londra o a Canterbury che sia, a Glasgow, o a Oxford che sia,  dopo i risultati shock del referendum sulla Brexit, che han colto di sorpresa un può tutti in Europa. Che accadrà ora, o che potrà accadere dopo il “tremoto i temporale, il tumulto generale, che fa l’aria rimbombar? E il meschino calunniato, avvilito, calpestato, sotto il pubblico flagello per gran sorte ha da crepar”.

Confesso che mi rimane difficile immaginare l’Europa di domani, e più ancora di dopodomani, perché se è facile immaginare ancora l’euforia del giorno dopo, assai più complesso è proiettare su un futuro appena appena più lontano l’ubriacatura della prima notte di sbornia. Subito che si cominci a fare i conti con le prime proiezioni del giorno dopo, subito le prime tessere del mosaico cominceranno a staccarsi dal loro posto e a non trovare più coerente collocazione nella nuova trama e nel nuovo disegno.

Pessimismo nero il mio? Non lo escludo, né potrei escluderlo, ma questa volta il salto nel buio sembra così temerario, che davvero è difficile trovare un equivalente nella storia recente dell’Europa e degli Spiriti Magni che ad essa han dato i natali,e che sono unanimemente riconosciuti e ricordati nei seguenti Padri Fondatori:

Difficile immaginare per uomini di questa levatura una delusione più amara di quella inferta loro da figli tanto lontani dagli ideali dei Padri. Chi ha potuto attraversare l’Europa di Schengen, ignorando dazi e dogane, confini e passaporti e lasciapassare, ha creduto per un po’, davvero, che un mondo nuovo era a portata di mano, e che quelle mani erano proprio le sue, le mani del miracolo. Ma ecco che, da domani, non sarà più vero niente: tutto da rifare, pover uomo; e chi fin qui, aveva mangiato solo nel sogno, s’era già dovuto risvegliare giusto al primo boccone, proprio come il giovanissimo Zvanì di Giovanni Pascoli.
Non chiedetemi altro. Per ora mi mancherà tutto ciò che ho conosciuto e amato dell’Inghilterra che mi fu “mia”. Il resto è ormai in altre mani: Good Luck,Vecchia Inghilterra!

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