Benvenuto a te, Andrea Paganelli…………


Benvenuto a te, Andrea Paganelli, fascio di muscoli allo stato puro, senza ombra di grasso e di inutile “ciccia”.
Mentre io scrivo queste parole, tu avrai forse già svalicato l’Appenino, a meno che tu non preferisca, come sembrerebbe più logico, prendere strade più a valle che però io non conosco. Ti immagino volare sulle tue lunghe falcate leggere, sempre uguali, sempre quelle, per chilometri e chilometri, a decine, come portato da leggere ali d’angelo.
Noi siamo già tutti al tuo seguito e ti pensiamo inghiottito da una notte sempre più cupa e più fredda, e avremo quasi compassione di te, nelle nostre case calde, nei nostri letti, sotto le nostre coperte. E forse qualcuno di noi si chiederà, dopo un brrrrrrr, più di vergogna che di freddo, “ma chi gliel’avrà fatto fare di scegliere questa strada: uno sport di tanto sacrificio e fatica, giovane com’è?”. Quante rinunce per mantenerti sempre in questa forma; agile scattante, resistente, sempre padrone di te e dei tuoi nervi, pronto a far fronte a ogni difficoltà imprevista.E quante levatacce per gli allenamenti, e presto a letto, e niente di questo e niente di quest’altro: vita di monaco e di certosino: niente fumo e niente vino! E pochissimo d’altro.
Anche se bisogna pur dirlo: in qualunque cosa (buona) uno voglia eccellere, il padrone dei tuoi sensi e dei tuoi sentimenti dovrai sempre esserlo tu: guai se fosse il contrario!
Per ora ti lascio, dovunque tu sia al momento. Stanotte ti seguirò col pensiero, nel buio d’un immaginazione che di te conosce solo la faccia o quasi. Domani sera, dopo che ci saremo visti e conosciuti, il ricordo si nutrirà di altre sensazioni, e certamente si muterà in sensi d’amicizia.
Arrivederci a domani, dunque, prode cavaliere sul cavallo che fu di San Francesco. E come gli antichi Romani dirò a te: Vale! Cioè sii forte! E come l’infelice Aida a Radamès, anch’io ti dico “Ritorna vincitor!
Don Antonio.