Acqua noi siamo


Anche staserò partirò per questa breve riflessione da un canto religioso. E come spesso mi succede, citerò solo pochi

versi dell’intera canzone che propongo.Versi che coincidono, in genere, con i primi dell’intero canto, quelli che in genere danno il via all’ispirazione, e dunque i più freschi e i più belli fra tutti. Perché poi spesso accade che il voler troppo dire e troppo spiegare, sciupa l’ispirazione e toglie forza e bellezza all’idea primitiva.

Ecco dunque la prima strofa e il ritornello che ritorna tre volte in tutto il canto.

Acqua noi siamo

dall’antica sorgente veniamo,

fiumi siamo noi

se i ruscelli si mettono insieme,

mari siamo noi

se i torrenti si danno la mano,

vita nuova c’è

se Gesù è in mezzo a noi.

E allora diamoci la mano

E tutti insieme camminiamo

E un oceano di pace nascerà.

E l’egoismo cancelliamo,

un cuore limpido sentiamo

è Dio che bagna del suo amor

l’umanità.

 

Quando ho ascoltato per la prima volta

queste parole e la melodia che le accompagnava mi sono sentito “rappresentato” in pieno. In quell’augurio c’ero dentro anch’io, tutt’intero le mie aspirazioni, i miei propositi e tutte le ragioni del mio essere prete.

E ho anche capito per quali ragioni le nostre parole non risultano più così efficaci,

quando parliamo di Lui. Lui era credibile, noi molto meno quando parliamo di Lui. E chi dovrebbe, o potrebbe crederci quando ci proponiamo a modelli?

Ed è bello che ancora una volta sia proprio la poesia che riesce a farcelo finalmente ascoltare proprio come lui ci ha parlato.

Che ci benedica ancora, e per sempre.

Don Antonio