Chi ricorda…


Chi ricorda, fra quanti mi leggete,
con alle spalle tutti gli anni che ho io (fra i 70 e gli 80), le vostre notti di bambino fra il 9 e il 10 dicembre?
I nasini schiacciati sui vetri gelati delle finestre, la manina a toglier via il vapore denso sul vetro, per vedere passare in cielo, fra le stelle, gli angeli e la santa Casa in volo per Loreto.
Chi è che ride, sguaiato e irriverente, armato dei suoi nuovi vangeli (smartfone e tablet) marziani in missione a civilizzare il Pianeta delle scimmie?
Internauti si credono e si dicono; però mai mettono un piede fuori della stanza, avendo tutto il mondo in casa.
Lo confesso: mi fanno pena; essi non sanno che si son perduti, quando bastava niente per essere felici, avendo la felicità dentro di noi.
Essi non sanno quel suono di campane a festa a mezzanotte
E i campanari sulla torre a suonare le campane “a ceppo” con le mani e coi piedi e il campanile che andava avanti e indietro come fosse una canna. Le donne al focolare cocevano lonza e salsicce come premio agli eroi delle campane nella loro notte di gloria.
E la preghiera, insieme, alla Madonna che passava volando con la Casa che ci lanciasse la sua benedizione.
Ora però… non spegnete la memoria e non accendete la TV.
Il più delle volte vi verrà il voltastomaco.
La gente dice: non c’è più religione! E dice bene, perché le religioni sono poemi, qualcuno ha scritto. Ecco perché
“non c’è più religione”: perché è morta la poesia. E Dio e l’uomo con essa.
Ma Tu Signore risorto, fa che con te risorgiamo tutti:
poesia, fede e anche noi!
Ne abbiamo bisogno. Tanto!
Benedizione! Don Antonio