4 Novembre 1918


4 novembre 1918.
Dalla finestra aperta nella tepida sera novembrina,
giunge il suono delle campane del grande duomo di Trento.
Per le strade quei bronzi fanno a gara con la fanfara dei Bersaglieri.
Par le vie di Triste la campana grande di San Giusto annuncia a tutti
Che la guerra è finita. Ricomincia la pace. Ricomincia la vita.
M’affaccio alla finestra per mandare un saluto
alla Madonna delle grazie nel nostro bellissimo tempietto.
Mi pare di vedere, attraverso le piccole grate della porta
Una luce tenue all’interno.
Sarà rimasta accesa, al minimo, la luce, penso.
Incuriosito vado a vedere: sento fluire una lenta mesta melodia.
La conosco, m’è cara. Dice così:
Ho lasciato la mamma mia.
L’ho lasciata per fare il solda’.
Ta pum… Ta pum… Ta pum!
Ta pum… Ta pum… Ta pum!
Nella valle c’è un cimitero
Cimitero di noi solda’.
Ta pum… Ta pum… Ta pum!
Ta pum… Ta pum… Ta pum!
Cimitero di noi soldàti,
forse un giorno ti vengo a trova’!
Ta pum… Ta pum… Ta pum!
Ta pum… Ta pum… Ta pum!
Qui il canto si attenua fino quasi a morire,
quasi non ci fossero più voci… fossero morti tutti.
Ora il silenzio profondo della notte è tornato.
Dormite in pace, amici: su voi stenda Maria il suo manto.
Benediteci voi stanotte, ché diventiamo tutti
Degni di voi.