Una settimana di ordinaria tragedia


La settimana si apre subito bene: in Virginia, nel rinomato college universitario noto come Virginia tech, un immigrato, un asiatico, uccide 33 persone sparando con due pistole prima di uccidere sé stesso. Quando si dice la fatalità: se solo avesse invertito l’ordine dei fattori, il risultato sarebbe cambiato, e come! Che non fosse molto normale, lo si sapeva già, ma nessuno ne aveva tenuto conto. Si è ammazzato dicendo che lui «moriva come Cristo», e che, se moriva così, era perché Gesù Cristo lo voleva. Odiava i suoi compagni ricchi fortunati e corrotti.
Procedendo con ordine sparso e come capita: nel quartier generale della Nasa, a Houston, fa irruzione un 44enne armato, prende due ostaggi, una donna e un uomo: lei la lega e l’imbavaglia, lui l’uccide e poi si uccide lui stesso.
Afghanistan: un uomo viene preso, lapidato e viene finito da numerosi colpi di baionetta davanti al figlio. La sua colpa era suonatore di dohl, un tamburello afgano che evidentemente non piace ai talebani. Kaputt.
Tel Aviv, Israele: otto donne, della stessa famiglia, uccise per motivi d’onore, tutti ‘gravissimi’: Hamda si era fermata a parlare con alcuni ragazzi davanti alla porta di casa; Sabrin non ha voluto sposare suo cugino, come deciso dalla famiglia; Shirian, si è rifiutata anche lei di sposare chi voleva la famiglia; Reem, un po’ peggio, era fuggita con l’amante; Y (è il nome) non si trova più da un mese e mezzo: la polizia è convinta che la nona pietra porterà il suo nome; la sua colpa? Ha visto fuggire il fratello subito quando la sorella è stata uccisa.
Ankara, Turchia: tre cristiani sono torturati e sgozzati come maiali, perché avevano stampato la Bibbia, facendo così proselitismo. La Bibbia, si sa, è alternativa al Corano, dunque chi la stampa contribuisce a diffonderla e dunque deve morire: questa è la sharia.
Palermo: una madre costringe la figlia di 14 anni a prostituirsi tra uomini: 30 euro ‘a botta’. La cosa dura da un paio d’anni.
Roma: un uomo di 43 anni stuprava due ragazzini di 11. Arrestato.
Continuando a risalire l’Italia arriviamo a Piacenza: una ragazza, 20 anni, davanti a una scuola abbastanza centrale, a mezzanotte, si spoglia, nudamadre, come si dice da noi, e si lascia fotografare con compiacente disponibilità da una piccola folla di giovani e di automobilisti attratti dalla ghiotta esca. Tutti opportunamente armati degli immancabili telefonini. Si potrebbe anche continuare, ma per oggi può bastare così.
Bagdad: ormai i morti, che prima si contavano a decine al giorno, possono in certi giorni di grazia raggiungere anche le tre cifre, cento, duecento… Non sai più a che santo votarti, né a quale Dio ricorrere.
Certo non manca neppure qualche buona notizia: una pillola promette alle donne la liberazione dalla schiavitù del ciclo mestruale. Per alcune “un sogno”, per altre “un insulto”. Gli States sembrano orientati a dire: si può fare.
Dall’Italia: Wladimiro Guadagno si è rifatto seno e naso. Ora si sente più a suo agio. Detta così, ognuno può dire: E a me che me ne cale? Ma se vi si dicesse che questo signor Guadagno è niente meno che l’on. Vladimir Luxuria, il primo parlamentare transgender della storia italica, le cose cambiano decisamente. Oltre che una luxuria, abbiamo anche una goduria.
La notizia più bella viene dalla Chiesa. Ora è ufficiale: il Limbo non esiste. Anzi non è mai esistito, parola della Commissione teologica internazionale ad hoc istituita. Non è che molti se ne dessero ancora pensiero. Dandone notizia, il quotidiano Il Tempo.it (21 aprile, ndr) nota che già «da tempo nessuno più credeva all’esistenza del Limbo». Malgrado questa convinzione diffusa il quotidiano on line ritiene che «l’abolizione del limbo sia un problema pastorale urgente» e ciò in ragione del fatto che i bimbi morti senza battesimo sono in aumento perché molti piccoli sono vittime di aborti. Questa dichiarazione libererebbe le mamme e i papà cristiani dal dubbio sulla sorte dei loro bambini (e dei loro feti) morti senza battesimo. La ragione di questa decisione: il limbo nasce da «una visione eccessivamente restrittiva della salvezza… La nostra conclusione è che i bambini morti senza battesimo siano salvi e godano della visione beatifica». Il linguaggio del quotidiano è del tutto improprio: non si abolisce ciò che non è mai esistito. Espressione inesatta ma giornalisticamente efficace. Qualcuno insinua che la Chiesa miri a recuperare simpatie promettendo il paradiso a tutti i bambini, anche a quelli mai nati. Personalmente non lo credo. Però mi piacerebbe leggere, in quella dichiarazione, il rammarico per aver procurato per tanti secoli angosce e timori nelle anime dei più semplici, colpiti, oltre che dalla morte del piccolo, anche dalla disperazione di saperli non salvati. Mi piacerebbe anche che si andasse anche un po’ più avanti sulla via della ridefinizione della “geografia dell’aldilà” (J. Le Goff).
Infine: le agenzie di stampa annunciano per lunedì la pubblicazione del documento che restituirà legittimità liturgica e giuridica alla Messa latina di S.Pio V, nota anche come messa tridentina. Qui il discorso, tenuto finora sul piano della levità, potrebbe e anzi dovrebbe farsi assai più serio e argomentato. Mi riprometto di tornarci su appena letto il documento che io aspetto con viva apprensione e forse sgomento. Certo i testi attuali non sono sublimi, ma mi chiedo come si potranno ragionevolmente riproporre certi testi come, per fare solo un esempio, le apologie offertoriali. Ceronetti ha scritto che non è necessario che i fedeli capiscano. Invece i miei cristiani desiderano capire sia ciò che Dio dice loro, sia ciò che si vorrà chiedere a Dio in nome loro e per loro. Presunzione? No, diritto.

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